Parità di genere: l’UE adotta due nuove direttive

Il Parlamento ed il Consiglio dell’Unione Europea hanno adottato due nuove direttive sulla parità di genere pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale del 29 maggio 2024.

La direttiva (UE) 2024/1499 del 7 maggio 2024  riguarda le ‘norme riguardanti gli organismi per la parità in materia di parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza o dall'origine etnica, tra le persone in materia di occupazione e impiego indipendentemente dalla religione o dalle convinzioni personali, dalla disabilità, dall'età o dall'orientamento sessuale e tra le donne e gli uomini in materia di sicurezza sociale e per quanto riguarda l'accesso a beni e servizi e la loro fornitura’ e  modifica le direttive 2000/43/CE e 2004/113/CE’

La direttiva (UE) 2024/1500 del 14 maggio 2024 riguarda le ‘norme riguardanti gli organismi per la parità nel settore della parità di trattamento e delle pari opportunità tra donne e uomini in materia di occupazione e impiego’ e modifica le direttive 2006/54/CE e 2010/41/UE

Entrambe le direttive entreranno in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione e, dunque, il 18 giugno 2024. Gli Stati membri dovranno conformarsi alle stesse entro il 19 giugno 2026.

Le nuove disposizioni mirano espressamente a garantire il funzionamento degli organismi per la parità sulla base di norme minime, nella prospettiva di migliorarne l'efficacia e garantirne l'indipendenza, così da rafforzare l'applicazione del principio della parità di trattamento. 

A questo fine, è previsto che gli Stati membri dovranno:

  • designare uno o più organismi per la parità;
  • adottare misure per garantire che tali organismi siano indipendenti e liberi da influenze esterne;
  • provvedere, in conformità delle rispettive procedure di bilancio nazionali, affinché ciascun organismo per la parità sia dotato delle risorse umane, tecniche e finanziarie necessarie per svolgere tutti i suoi compiti ed esercitare tutte le sue competenze in maniera efficace;
  • adottare misure adeguate, come ad esempio strategie, per sensibilizzare tutta la popolazione, su tutto il territorio, con particolare attenzione alle persone e ai gruppi a rischio di discriminazione;
  • provvedere affinché gli organismi per la parità siano in grado di fornire assistenza alle vittime di discriminazione;
  • provvedere affinché agli organismi per la parità sia conferito il potere di svolgere accertamenti sull'esistenza di una violazione del principio della parità di trattamento, nonché affinché gli sia riconosciuto il diritto di agire in giudizio nei procedimenti civili e amministrativi relativi all'attuazione del principio della parità di trattamento.

Si ricorda che, ormai un anno fa, il 7 giugno 2023, era entrata in vigore la direttiva UE 2023/970 – le cui disposizioni più specifiche sono fatte espressamente salve dalle nuove direttive - volta a rafforzare l’applicazione del principio della parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro (per un approfondimento, vedi Divieto del segreto salariale e trasparenza informativa contro il gender pay gap: in gazzetta la nuova direttiva UE).

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Maria Santina Panarella
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