Il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato in via definitiva la direttiva sul nuovo diritto alla riparazione

Il Consiglio dell’Unione Europea del 30 maggio 2024 ha approvato formalmente il testo della direttiva sul nuovo diritto alla riparazione.

Avevamo parlato dell’iniziativa del right to repair in 'Il nuovo diritto alla riparazione: il Parlamento Europeo approva il testo della direttiva' ed eravamo in attesa della formale approvazione del Consiglio che è ora arrivata a chiusura dell’iter di approvazione della direttiva.

Nel comunicato stampo del Consiglio si evidenzia che, grazie a questo atto, la sostituzione ed i servizi di riparazione diventeranno più accessibili, trasparenti ed allettanti per i consumatori.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito della cd. transizione verde ed intende promuovere un consumo più sostenibile, oltre a migliorare il funzionamento del mercato interno.

Dopo la firma da parte della presidente del Parlamento europeo e del presidente del Consiglio, la direttiva sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea ed entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione. Gli Stati membri avranno 24 mesi di tempo dall'entrata in vigore per recepirla nel diritto nazionale.

Ricordiamo le principali novità in tema di diritto del consumatore alla riparazione (e del corrispondente obbligo del produttore).

  • I produttori saranno obbligati a fornire servizi di riparazione tempestivi ed economici. Una volta scaduta la garanzia legale, il produttore sarà comunque tenuto a intervenire sui prodotti domestici più comuni e la riparazione dovrà essere eseguita a titolo gratuito o a un prezzo ragionevole, ed entro un periodo di tempo ragionevole dal momento in cui il fabbricante prende fisicamente possesso del bene da parte del consumatore.
  • Il bene richiamato nella direttiva è quello definito all'articolo 2, punto 5, della direttiva (UE) 2019/771, esclusi l’acqua, il gas e l'energia elettrica. È ricompreso, dunque, “qualsiasi bene mobile materiale” e “qualsiasi bene mobile materiale che incorpora o è interconnesso con un contenuto digitale o un servizio digitale in modo tale che la mancanza di detto contenuto digitale o servizio digitale impedirebbe lo svolgimento delle funzioni del bene”.
  • L'elenco delle categorie di prodotti coinvolti potrà in seguito essere ampliato. I consumatori potranno anche prendere in prestito un dispositivo mentre il loro è in riparazione o, in alternativa, optare per un apparecchio ricondizionato.
  • Il produttore dovrà informare, in modo chiaro, i consumatori sul diritto alla riparazione e sui servizi connessi.
  • Un modulo europeo di informazione (allegato alla stessa direttiva) sarà offerto ai consumatori per aiutarli a valutare e confrontare i servizi di riparazione (specificando la natura del difetto, il prezzo e la durata della riparazione).
  • È poi prevista l’istituzione di una piattaforma online europea per la riparazione per consentire ai consumatori di trovare riparatori e, se del caso, venditori di beni ricondizionati, acquirenti di beni difettosi a fini di ricondizionamento o iniziative di riparazione gestite dalla comunità, come i repair café (caffè delle riparazioni).
  • Nell’ottica di riduzione dei costi nel mercato delle riparazioni, i produttori dovranno prevedere prezzi ragionevoli che non scoraggino l’accesso alle parti di ricambio impedendo, in tal modo, la riparazione. In senso analogo, non dovranno utilizzare clausole contrattuali o tecnologie basate su hardware o software che impediscano la riparazione. I produttori non potranno, poi, rifiutarsi di riparare i beni per il solo fatto che altri riparatori o altre persone hanno eseguito una riparazione precedente.
  • Gli Stati membri dovranno adottare almeno una misura volta a promuovere la riparazione. Tali misure potranno essere di natura finanziaria (buoni o fondi per le riparazioni, sostegno o creazione di piattaforme online locali o regionali per le riparazioni, organizzazione o finanziamento di programmi di formazione per acquisire competenze particolari in materia di riparazioni, misure fiscali) o non finanziaria (campagne di informazione, messa a disposizione di laboratori di riparazione o luoghi di riunione).
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Maria Santina Panarella
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