In arrivo nuove norme sulla responsabilità per danno da prodotto difettoso

Il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato una direttiva destinata ad aggiornare le norme in tema di responsabilità per danno da prodotto difettoso all’era digitale e dell’economia circolare.

Come si legge nel comunicato stampa pubblicato sul sito ufficiale, le nuove norme sulla responsabilità per danno da prodotti difettosi non solo vanno a vantaggio dei consumatori, ma incentivano anche la diffusione e l’adozione delle nuove tecnologie e forniscono ai produttori chiarezza giuridica e condizioni di parità.

La principale novità riguarda l’accesso semplificato al risarcimento del danno, oltre all’ampliamento del perimetro dei danni che andrà ad includere anche la perdita dei dati ed i danni alla salute psicologica.

Questi i punti principali della direttiva:

  • la definizione di ‘prodotto’ viene estesa al software e ai file per la fabbricazione digitale;
  • nel caso di prodotto riparato e aggiornato al di fuori del controllo del fabbricante originario, l'impresa o la persona che apporta la modifica sarà ritenuta responsabile;
  • la persona danneggiata potrà chiedere l’accesso ad elementi di prova pertinenti a disposizione del fabbricante; il giudice potrà dunque ordinare all’azienda di rivelare le informazioni “necessarie e proporzionate” per aiutare le vittime di danni con le richieste di risarcimento;
  • per garantire che i consumatori siano risarciti per i danni causati da un prodotto fabbricato al di fuori dell'UE, l'impresa che importa il prodotto o il rappresentante con sede nell'UE del fabbricante estero potrà essere ritenuta responsabile dei danni;
  • se il consumatore danneggiato incontrerà difficoltà eccessive per dimostrare il carattere difettoso del prodotto o il nesso causale tra il carattere difettoso e il danno, il giudice potrà decidere che sia tenuto a dimostrare soltanto la probabilità che il prodotto fosse difettoso o che il suo carattere difettoso sia una probabile causa del danno.

La direttiva, terminato ora l’iter di approvazione, dovrà essere pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione.

Come di consueto, gli Stati membri avranno poi due anni per recepire le nuove norme.

Altri articoli di 
Maria Santina Panarella
linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram